giovedì 21 luglio 2016

Charlotte Tilbury: un brand da 10 e lode


Quando penso ai milioni di brand che per noi sfortunate beauty addicted italiane non sono disponibili nei negozi, in testa alla lista c’è sempre Charlotte Tilbury. Non solo ogni singolo prodotto sembra, qualitativamente parlando, un piccolo capolavoro, ma confezioni, packaging e colorazioni sono di una bellezza inaudita. Dato che mi appaga particolarmente che i prodotti di make up che acquisto, oltre ad essere validi, siano anche un piacere per gli occhi, ho un nota dell’iPhone che contiene la mia wishlist, lunga più o meno quanto l’intero listino prodotti. Più prodotti provo, più ne vorrei. Insomma, Charlotte crea una serissima dipendenza. Avrei mille cose da dire sui prodotti che ho provato ma proverò ad essere concisa.
 
Facile da stendere e da sfumare, idrata ma non appesantisce, illumina l’incarnato in modo naturale e lo uniforma. Questo fondotinta liquido e sheer è perfetto se avete una pelle con poche imperfezioni o se per voi è sufficiente una coprenza leggera. Contiene microscopiche particelle riflettenti che non si notano ma regalano l'effetto glowy. Potete aumentare la coprenza del prodotto fino a (quasi) media ma vi conviene stratificare il prodotto con un secondo strato piuttosto che applicarne una sola passata in maggiore quantità, in modo da permettere al prodotto di fissarsi meglio. L’effetto è decisamente migliore applicando  il prodotto con le dita invece che con il pennello. La confezione è compatta e leggera: travel friendly approved.
 
Avete presente ciò che ho appena detto sul Wonder Glow? Dimenticate tutto. Il Magic Foundation è un fondotinta decisamente coprente, dalla texture molto densa e che regala un effetto senza difetti quando applicato con il giusto buffing brush o la Beauty Blender. Inizialmente ero titubante perché di solito non amo i fondotinta ad alta coprenza ma, dopo solo qualche applicazione, mi sono dovuta ricredere. Questo fondotinta non solo riesce ad uniformare e coprire le discromie senza cancellare la  pelle (per capirci, con un solo strato continuo tranquillamente a vedere le mie lentiggini) ma si sfuma splendidamente e scongiura l’effetto mascherone anche se decidete di aver bisogno di un doppio strato. In più, è uno di quei pochi fondotinta che noto resistere sulla pelle anche alla fine di una lunga giornata. L’unica pecca è che non rende al meglio sulla pelle secca o su eventuali zone più aride e tende a segnare la pelle facendola apparire più vecchia. Durante l'inverno ho risolto con una dose abbondante di crema idratante o olio da giorno e con un primer nutriente sulle zone critiche.
Ecco l’unica matita con cui posso delineare leggermente il contorno labbra ed uscire senza applicare altro: il colore (un beige piuttosto rosato) si intona alla perfezione con la mia bocca che è abbastanza pigmentata ma con i bordi poco definiti. La consistenza è cerosa e cremosa al punto giusto da facilitare l’applicazione ma avere comunque un’ottima, ottima durata. Mi piace anche applicare Pillow Talk su tutte le labbra e stendere poi solo un balsamo idratante. Se la dovessi finire, la ricomprerei a tempo record.

#4 The Dolce Vita palette
The Dolce Vita, Golden Goddess e Vintage Vamp sono le palette di Charlotte che avevano catturato la mia attenzione ma la scelta è ricaduta sulla prima, completamente guidata dall’infatuazione per la cialda glitterata color bronzo. E’ indubbiamente lei la star della palette. Gli altri colori sono molto belli ma piuttosto facili da ritrovare altrove e la pigmentazione, devo ammetterlo, non è chissà di quale altissimo livello ma, per qualche motivo, se usati tutti e quattro assieme regalano un look stupendo, sofisticato ma grintoso, che si adatta ad ogni occasione e si fa notare.
 
Ci tengo a dire, intanto, che non ho mai visto un prodotto con una confezione ed un packaging più belli di questi: sembra un portasigarette uscito dalla pochette di Marilyn Monroe. Entrambe le polveri si sfumano a meraviglia. Il bronzer è non troppo freddo, non troppo caldo, ha un finish satinato, dona un effetto luminoso ed è adatto sia a scolpire il viso in modo leggero che a scaldare il viso. Ecco, data la presenza di particelle riflettenti, al contrario di come fanno molte, non lo utilizzerei assolutamente per un contouring vero e proprio perché non è il prodotto adatto a riprodurre l'effetto delle ombre in modo naturale. L'illuminante è meraviglioso: è uno champagne dorato luminosissimo con cui potete ottenere sia un effetto soft che un effetto quasi cangiante. Lo trovo perfetto soprattutto per l'estate.

#6Matte Revolution Lipstick in Love Liberty
Davvero, non so chi o cosa mi abbia fermato dall’acquistare ogni colorazione di questi rossetti. Amo Love Liberty, lo adoro. Il colore è un lampone non scontato, con un impeccabile bilanciamento di caldo e freddo, perfetto per essere indossato tutto l’anno e in qualsiasi momento della giornata. La formula è matte ma vellutata, non secca la labbra, rimane confortevole e dura a lungo. Il bullet a punta quadrata ed angolata aiuta tantissimo ad applicare il prodotto con precisione negli angoli e sull’arco di cupido. Senza dubbio è una delle formule migliori mai provate in vita mia e più piacevoli da indossare. In più, le colorazioni sono tutte bellissime e mai banali. Il prossimo obiettivo? Bond Girl.

#7 1st Edition Make Up Bag
Da maniaca di pochette, beauty case e make up bag, non potevo resistere al fascino delle labbra rosse. Trovo molto pratica la misura e la forma ma meno il materiale che è cotone morbido e poco rigido che tende ad afflosciarsi su se stesso a non proteggere alla perfezione ciò che ci sta dentro. L’apertura è decisamente ampia e, se da un lato è comoda per infilarci anche le palette, dall’altro ha il difetto di non poter essere riempita più di tanto oltre al livello della zip, altrimenti appena aperta uscirebbero prodotti da ogni dove. Purtroppo, non è facile che rimanga in piedi dritta da sola.

Alla prossima occasione sfodererò la carta di credito e ci darò dentro. In cima alla wishlist ci sono gli ombretti in crema, il correttore, i nuovi rossetti Hot Lips… Sono rovinata!

martedì 19 luglio 2016

REVIEW | The Curve Nail File


La prima volta che ho visto la lima in vetro The Curve nell'ipnotica quanto pericolosa isola "beauty to go" di Sephora, ne sono stata immediatamente attratta. Una lima per unghie in vetro compatta, utilizzabile all'infinito e veloce da usare? Ci sono dentro alla grande! Arraffata qualche settimana dopo nel tentativo di movimentare una noiosa pausa pranzo, è entrata a far parte della mia routine dell'ultimo mese. Ammetto che inizialmente non avevo ben capito come, o meglio, da che lato, dovesse essere utilizzata. In poche parole, nel lato concavo della lima c'è una scanalatura su tutta lunghezza ed è qui che l'unghia va inserita per modellarne la forma. La lima può essere utilizzata solamente in questo modo perché gli altri tre lati sono satinati e le due facce colorate fungono solamente da decoro e protezione.

Iniziamo con i pro. Sicuramente bisogna prima fare un pochino di pratica ma devo ammettere che l'operazione è davvero rapida e veloce, tanto che, prima di prenderci mano, è meglio procedere con piccoli e brevi movimenti per evitare di accorciare troppo l'unghia. Va benissimo per ricreare unghie di qualsiasi forma, dalle squadrate a quelle rotonde o a mandorla ed è talmente resistente che credo funzioni splendidamente anche su semipermanente o gel. Una volta presa confidenza, ci metterete un baleno a limarvi tutte e dieci le unghie. Apprezzo molto il fatto che i due strati di silicone, da un lato, permettano una migliore impugnatura e, dall'altro, proteggono la parte centrale in vetro da urti o cadute. La lima è piccola, compatta e maneggevole e potete infilarla nel suo astuccio di velluto per tenerla in borsa o in valigia.

Ci sono anche dei contro? Purtroppo sì. L'unica scomodità che ho trovato è che non riesce sempre bene a raggiungere gli angolini dell'unghia, quelli che sono più vicini alla pelle e alle cuticole, per capirci. Allo stesso modo, non la trovo comoda per le unghie dei piedi più piccole perché non mi permette di raggiungere gli angoli come una comunissima lima di cartone e mi richiede più lavoro per riuscire ad essere precisa quanto vorrei. Inoltre, penso che, data la curvatura, possa essere più macchinoso del normale limare le unghie con una forma quadrata e spigolosa.

Il prezzo è di 15,90€. Potrebbe sembrarvi molto ma, se pensate che una lima in vetro non si consuma ed è utilizzabile praticamente all'infinito, è una bella comodità e un risparmio a medio-lungo termine. Potete scegliere tra tre varianti: rosa coccodrillo, leopardato e zebrato. Una più tamarra dell'altra ma la verità è che, sotto sotto, mi piace proprio per questo.

lunedì 11 luglio 2016

I brand per capelli che vorrei tanto veder sbarcare in Italia

 
Quando si parla di capelli, trovo che noi italiane siamo piuttosto sfortunate. Negli scaffali di supermercati o di catene varie c'è una vastissima scelta di brand super commerciali e cheap ma una scelta praticamente pari a zero di prodotti di media fascia. Diventa difficile, se non volete spendere sistematicamente 30€ per uno shampoo Kérastase, Shu Uemura o Bumble and Bumble ma vi va comunque di utilizzare prodotti di qualità, trovare i brand giusti. Ho utilizzato prodotti John Frieda, che mi piacciono moltissimo, per anni ma iniziavo ad essere un po' annoiata. Ecco perchè, quando mi trovo all'estero, mi piace curiosare e soffermarmi un po' di più nel reparto capelli. Soprattutto grazie ai miei periodici gironzolamenti in Francia, ho scoperto due brand che prima conoscevo solamente di fama e che mi hanno letteralmente fatta innamorare.

Aussie è un brand australiano, come ci ricordano sia il nome che il canguro che troneggia sulle confezioni, famosissimo all'estero e negli USA. La prima volta che ho visto il brand sugli scaffali del supermercato, ho fatto fatica a contenere l'eccitazione e a mantenere un certo contegno. L'anno scorso ne ho comperato talmente tante confezioni da aver fatto scorta per 10 mesi! La mia gamma preferita è la Luscious Long: ho usato moltissimo lo shampoo ed il trattamento 3 Minute Miracle, un balsamo idratante da tenere in posa per qualche minuto e che faceva davvero la differenza. Le altre linee provate sono state la Miracle Moist (di cui ho preso shampoo e balsamo molto idratanti e che ho trovato perfetti durante l'inverno pieno per proteggere i capelli da freddo, vento ed intemperie) e la Reconstructor (composta da shampoo e trattamento 3 Minute Miracle che, però, non ho trovato altrettanto efficaci sulla mia chioma). Tutti i prodotti hanno una consistenza veramente piacevole e che può fare concorrenza a prodotti ben più lussuosi, le profumazioni sono incredibili e persistono sui capelli ed è fascilissimo risciacquare i prodotti, anche quando avete esagerato con la dose.
 
A Pasqua, invece, ho scoperto essere sbarcati en France anche i prodotti OGX che non vedevo l'ora di provare da qualcosa tipo un decennio. Se anche voi già passavate le ore a guardare i video delle beauty guru americane quando erano in dieci e non in centomila come oggi, ve li ricorderete sicuramente. Come prima prova, ho scelto la linea Macadamia Oil e la Argan Oil of Morocco. La prima è quella che dimora fissa nella mia doccia e mi piace tantissimo perché lascia i capelli morbidi e leggeri ed ha un profumo buonissimo. In più, le confezioni sono jumbo e durano tantissimo. Mi piace che il balsamo sia concentrato e, nonostante la texture leggera e non particolarmente cremosa, non ne serve una dose massiccia. Anche voi ritrovate sempre con la confezione del balsamo vuota quando lo shampoo è appena a metà, vero? La seconda, invece, l'ho provata solo una volta per il momento ma mi piace tantissimo sia l'effetto morbidezza e lucentezza, sia il delicato odore di cocco: proprio per questo ho deciso di tenerla da parte per l'estate.
 
Per non più 10€ a prodotto io non potrei davvero essere più soddisfatta e mi preparo a fare ampie scorte alla prossima occasione! Se siete curiose e volete provarli anche voi, c'è sempre Feelunique...

venerdì 8 luglio 2016

REVIEW | Chanel Les Beiges Healthy Glow Foundation

Sono stata così fortunata da scoprire in anteprima del lancio di questo fondotinta durante il Press Day Chanel di novembre 2015 ed ho fatto davvero fatica a contenere l'eccitazione. Chanel Les Beiges Healthy Glow Foundation è uscito tra gennaio e febbraio 2016 ed ho potuto metterlo alla prova come si deve in questi mesi. La prima cosa che mi sento di dire è che non è quello che sembra.
 
 
Il packaging mi piace moltissimo. Contenuto nella confezione avorio distintiva della linea Les Beiges, il fondotinta è racchiuso in un flacone di vetro satinato, spesso e pesante, corredato di pump e chiuso con un tappo nero decorato dalle immancabili CC. Sarà sicuramente meno pratico e travel friendly di altri fondotinta della maison come i miei preferiti, il Vitalumière Aqua e il Perfection Lumière Velvet (clic per leggere le mie review), ma appare certamente più lussuoso e bello da ammirare e lasciare in bella vista. La prima cosa che si nota è che, da un lato, il pump deposita la perfetta quantità di prodotto sufficiente all'applicazione e, dall'altro, che la formula è molto densa e cremosa. Per capirci, una volta rilasciato sul dorso della mano il prodotto rimane bello saldo e non tende a spalmarsi ed allargarsi sulla pelle. Mi piace moltissimo la profumazione floreale, estiva e lussuosa tipica della linea Les Beiges ma se avete il naso o la pelle sensibili mi rendo conto che potrebbe essere fastidiosa.
 
 
Per quanto riguarda l'applicazione, confesso di averci messo un po' a capire quale fosse il metodo migliore. Ho scoperto che non mi piace applicare il prodotto con i pennelli: sia con il Real Techniques Buffing Brush, sia con i Sephora N°56 e N°45 che utilizzo abitualmente, il prodotto si stende ma non si fonde completamente con la pelle e rimane in superficie, tanto che si creano le fastidiose striature dovute alle setole dei pennelli. Il risultato migliore riesco ad ottenerlo stendendo il prodotto con le dita e rifinendo poi il tutto a colpi di Beauty Blender per togliere gli eccessi. Non amo particolarmente imbrattarmi le mani di fondotinta ma il calore dei polpastrelli è utilissimo per scaldare la formula densa del fondotinta e permettergli di stendersi meglio.
Veniamo alla parte interessante, il finish. La dicitura "Healthy Glow" ci insegna a pensare ad un fondotinta luminoso e dal finish naturale ed è proprio così che Chanel descrive il prodotto. Mi spiace dirvelo ma, secondo la mia esperienza, il nuovo fondotinta Chanel non è nulla di tutto ciò. Definirei l'effetto satinato, se non addirittura opaco, e pesante. Di conseguenza, trovo il prodotto decisamente adatto alle pelli miste o grasse. Ho utilizzato il fondotinta Les Beiges moltissime volte, dall'inverno pieno fino alla scorsa settimana e sono giunta alla conclusione che, a meno di non avere una pelle molto idratata e rimpolpata, mi fa apparire la pelle più segnata e vecchia, enfatizza i pori e qualsiasi minima secchezza o screpolatura. Insomma, l'esatto opposto rispetto a quello che mi aspettavo. Durante i mesi più freddi, indossavo una doppia dose di crema idratante o qualche goccia dell'olio Kiehl's Daily Reviving Concentrate per preparare al meglio la pelle al fondotinta ma, anche in piena primavera e con temperature più elevate, sono costretta a ricorrere ad un prodotto come il Too Faced Hangover Primer per avere un boost d'idratazione in più.

 
Le colorazioni uscite in Italia sono otto, cinque delle quali di sottotono beige (N°20, 30, 40, 50, 60) e tre con sottotono beige rosè (N°22, 32, 42). Al netto di qualsiasi abbronzatura, il colore perfetto per me è solitamente il B20 e, dato che il N°20 del Les Beiges Healthy Glow Foundation mi calza a pennello, trovo che la numerazione vada di pari passo con gli altri fondotinta della gamma. Ho notato, però, che rispetto agli altri fondotinta Chanel, le tonalità del Les Beiges siano di un beige leggermente più caldo e meno rosato, pur rimanendo neutro come sottotono. Rispetto agli altri fondotinta Chanel, questo non tende ad ossidarsi e diventare più aranciato dopo la stesura.

Morale della favola, mi sono data la spiegazione che il nome "Healthy Glow" debba essere interpretato non dal punto di vista del finish e del risultato, come ci verrebbe automatico fare, ma dal punto di vista delle tonalità che sono leggermente più tendenti al beige-dorato rispetto al solito e danno al viso un colorito un po' più sano. Pensandoci bene, questo sarebbe del tutto in linea con il concetto dell'intera gamma Les Beiges che punta proprio a regalare un effetto colorato e belle mine al viso.

Dato che il prezzo di 50€ per 30ml non è decisamente un punto a suo favore e che il fondotinta è un po' enigmatico e difficile da inquadrare il mio consiglio è sicuramente di chiederne un campione e provarlo con calma a casa. Magari voi sarete più fortunate!

mercoledì 6 luglio 2016

Diorshow Mascara: una storia d'amore giunta al termine


Sopra e sotto la nuova versione, al centro la versione originaria con il tappo argento

Me lo ricordo benissimo: il Dior Diorshow Mascara è stato il mio primo vero acquisto di alta profumeria. Sono almeno dieci anni che compro e ricompro senza sosta questo mascara e, nonostante nel mentre ne provassi anche altri, nessuno mai nemmeno riusciva ad avvicinarsi alle ciglia lunghe, piene e volumizzate che mi regalava senza tanta fatica. Lo scovolino grosso distribuiva sulle ciglia la perfetta quantità di prodotto, evitava i grumi ma permetteva di stratificare il prodotto praticamente all'infinito senza appiccicare e creando un ventaglio di ciglia pazzesco. La formula densa e cremosa al punto giusto era perfetta per dare volume, allungare le in modo incredibile e tenere le ciglia incurvate tutta la giornata. Ho sempre trovato anche super conveniente il prezzo: è vero che si tratta di un mascara da 30€ ma è anche vero che, confrontato con mascara di altri marchi dello stesso segmento, conteneva all'interno molto più prodotto, a volte quasi il doppio! E' strano che spesso le quantità all'interno dei mascara non vengano mai considerate quando invece a volte così diverse. Anyway, l'idillio decennale tra me e il Diorshow procedeva a gonfie vele e quando ormai ero più che convinta di aver trovato il mascara della mia vita e che nulla potesse mai separarci è arrivato lui, il malvagio Peter Philips. Il nuovo Direttore Creativo e dell'Immagine del Make-Up Dior che, non appena insediato, ha deciso di stravolgere il mio mondo e riformulare il mio mascara del cuore che assolutamente non necessitava di cambiamento alcuno. All'inizio, innocentemente, non mi sono preoccupata perché pensavo che, dato che lo scovolino non era stato né sostituito né modificato, nulla sarebbe cambiato. Mi sbagliavo di grosso. Con il primo flacone del Diorshow nuova formula (che si distingue dalla versione originaria per il tappo nero e non più argentato) è stato un disastro: ho notato subito, dalla prima passata che c'era qualcosa che non andava. Ero talmente incredula per la differenza abissale tra la vecchia e la nuova formula che non solo ho tenuto duro ed ho finito un intero tubetto ma ne ho prontamente acquistato un secondo. In cuor mio speravo di scoprire di aver provato un tubetto fallato o difettoso ma purtroppo la verità è che la nuova versione non mi piace affatto.

La formula è troppo liquida, con la conseguenza che per quanto ci si impegni nell'applicazione ci si ritrova inevitabilmente con le ciglia tutte appiccicate tra di loro. In più, il prodotto ci mette molto ad asciugarsi e bisogna stare attente a non chiudere gli occhi o sbattere le palpebre per almeno un minuto buono per non ritrovarsi con macchie qua e là. Anche se ci si impegna molta cura nell'applicazione e si cerca di distribuire  meglio possibile il prodotto e pettinare le ciglia, l'effetto volume della formula originaria è solo un amaro ricordo. In più, la formula poco densa fa sì che le ciglia rimangano troppo morbide e non tengano la piega, neanche utilizzando il piegaciglia. Anche lo struccaggio è diventato un po' più lungo e, nonostante io utilizzi sempre lo stesso struccante occhi da anni, ora devo fare un doppia passata per essere sicura di non avere residui neri la mattina dopo. La formula, poi, è stata arricchita di microfibre. Io odio le microfibre. Le microfibre dovrebbero aumentare il volume ma, in realtà, l'unica cosa che fanno è depositarsi all'estremità delle ciglia e rimanere là come se fossero un piccolo pelucco nero sospeso che rovina una situazione già abbastanza disastrosa. Devo ammettere, però, che dopo più di un mese e mezzo dall'apertura, la situazione è migliorata, fino quasi a raggiungere la storica perfezione dei bei tempi passati. Peccato che, non appena riprovata la meravigliosa sensazione di ciglia da favola, dopo un paio di settimane il mascara fosse già bello che finito. Ok, direte voi, si sa che i mascara con il tempo si seccano e diventano più volumizzanti. Io sarei anche disposta ad aprire un flacone e tenerlo fermo due mesi per attendere che la formula si addensi al punto giusto, peccato che oltre il danno la beffa. Sì, perché, da Dior hanno brevettato per l'occasione il sistema "air lock" che limita al minimo l'infiltrazione di aria nel flacone per impedire alla formula di seccarsi. Ironico, quando l'unica cosa che vuoi è che il mascara si secchi un po'.

Che dire? Ora sto utilizzando con ben poca voglia la seconda confezione e non vedo l'ora di terminarla per poter passare oltre. Dire che sono amareggiata è davvero poco. Se l'avessi immaginato sarei corsa a fare scorta in tutte le profumerie della città. La morale della favola è mai affezionarsi troppo ai prodotti. Pensavo di aver trovato il mascara migliore del mondo e invece ora devo rimettermi a caccia di nuovo. Ora scusatemi, vado a soffiare nel flacone di mascara.

lunedì 4 luglio 2016

Il blush e l'illuminante che sto usando non-stop


Solitamente non sono una che si fa prendere dall'ansia e dalla frenesia per i nuovi lanci di prodotti che non siano in edizione limitata ma questa volta, non appena viste le preview dei nuovi arrivati in casa Nabla, sapevo che il 31 maggio mi sarei fiondata da Melissa Erboristeria. Ho lasciato stare le polveri per contouring che possiedo già in abbondanza ma i blush sono la mia passione storica e gli illuminanti quella più recente e, di conseguenza, non ho proprio potuto resistere.

Per quanto riguarda il blush ero inizialmente indecisa ma appena visti dal vivo, è scattata la scintilla. Il Blossom Blush in Beloved è un'autentica meraviglia ed è decisamente il mio colore: si tratta di un corallo con una componente prevalente rosa e meno arancio, perfetto per risvegliare il viso. Il finish è decisamente satinato ma le perlescenze sono ridotte talmente tanto al minimo da essere assolutamente impercettibili e donare un effetto naturalissimo. Trovo che abbia un rapporto pigmentazione e sfumabilità davvero perfetto: il colore è carico al punto giusto ma non così tanto da rendere difficile l'applicazione e la sfumatura, con il rischio di ritrovarsi con chiazze di colore sulle guance. Personalmente, non sono una fan dei blush troppo pigmentati perché il disastro è sempre dietro l'angolo. Preferisco, piuttosto, ripetere l'applicazione una seconda volta per amplificare il colore ma avere una sfumatura perfetta del prodotto ed è proprio il risultato che riesco ad ottenere con Beloved.
Avevo, invece,già puntato l'illuminante Shade & Glow in Baby Glow, un bellissimo oro giallo leggero e caldo che so di poter indossare anche durante l'inverno quando il pallore è al massimo. Mi piace da matti perché dona una luce diffusa e naturale grazie alle particelle sottilissime e senza che vi sia traccia alcuna di shimmer o glitter. E' perfetto se, come me, cercate un effetto naturale per tutti i giorni ma può benissimo essere stratificato ed intensificato se siete alla ricerca dell'highlight on fleek.
Devo dire che entrambe le polveri siano tra le più burrose e morbide che io abbia mai visto e si sfumano praticamente da sole, con un facilità impareggiabile e senza fall out. Anche la tenuta è ottima e a fine giornata ho ancora un velo di colore e di luce sugli zigomi. Fantastici!

venerdì 1 luglio 2016

L'Oréal Colore ad Olio by Color Riche

 
Totalmente innamorata del packaging lussuoso in vetro decorato, ho aspettato per mesi che questi smalti approdassero in Italia e, alla prima occasione, ho arraffato le due tonalità che mi incuriosivano di più. Appena provati, ho capito subito che gli smalti L'Oréal Colore ad Olio by Color Riche sono davvero favolosi. Il primo, quello che ho messo alla prova, è stato il numero 440 - Chérie Macaron, che descriverei indubbiamente come il corallo perfetto con un ottimo bilanciamento di arancio e rosa. La seconda tonalità che ho scelto, invece, è un oro metallizzato, 660 - L'Or, che aspetterò a mettere finché l'abbronzatura non sarà ai massimi livelli.
 
La prima cosa che ho adorato è stata il pennellino: largo, cicciotto e denso, è perfetto per dipingere l'intera unghia con una sola passata. La forma arrotondata dal pennello rende facilissimo stendere il colore in modo preciso anche all'attaccatura dell'unghia, dove solitamente si fa fatica con un pennello più sottile.  La formula è cremosa e densa al punto giusto: non così liquida da scivolare sull'unghia ed accumularsi agli angoli ma nemmeno troppo salda da essere difficile da stendere. Il prodotto scivola sull'unghia in modo impeccabile e l'applicazione è davvero velocissima e precisa. Anche la pigmentazione è incredibile: basterebbe davvero una sola passata per avere un colore pieno e coprente, anche se io preferisco sempre farne due per rendere il prodotto più resistente. In poche parole, vi basta appoggiare il pennello e farlo scivolare sull'unghia per un risultato impeccabile. L'asciugatura è piuttosto veloce. Molti smalti si dichiarano asciutti entro 60 secondi o poco più ma noi sappiamo che sono solo menzogne. Per essere completamente asciutto, ma io intendo asciutto davvero che lo potete toccare o graffiare senza danni o crolli psicologici, ci vogliono circa 10 minuti. Assolutamente non male, no? Il finish è lucidissimo, tanto che potete anche decidere di applicarlo senza top coat senza problemi. Lo smalto, poi, è uno smalto profumato: già dalla fase di asciugatura, si sente distintamente la profumazione storica dei rossetti Color Riche. Il profumo si continua a sentire distintamente per circa tre giorni, perdendo a mano a mano di intensità. Non è tanto invadente ed intenso da sentirsi ogni volta che fare svolazzare le mani per aria ma quando portate le mani al viso sì. So che si tratta di un profumo che non tutte apprezzano, chi perché è piuttosto forte e particolare, chi perché si tratta di un profumo un po' agée. Nel mio caso, dato che mi ricorda i rossetti che utilizzava la mia nonna e che io da piccola le rubavo sempre, non posso che apprezzare il profumo dei ricordi.
 
E la durata, mi chiederete voi...Applicato da solo, ha resistito impeccabile per due giorni pieni, cedendo sulle estremità dell'unghia in modo non troppo evidente mentre, sigillato con il top coat, sono passati cinque giorni prima che sentissi il bisogno di rimuoverlo. La formula è arricchita di olii di camelia e di rosa per non seccare le unghie, cosa che trovo geniale e che non ho mai visto prima in altri smalti. Non so se sia stato per questo ma, una volta rimosso, ho trovato le unghie apparentemente meno secche e sfibrate del solito e senza segni di sfaldamento.
 
Il prezzo è di 6,90€ (al netto di qualsiasi sconto) e la quantità è di 13,5 ml.
 
Credetemi se vi dico che questa è una dichiarazione forte e ben pesata ma sono davvero convinta che i nuovi smalti L'Oréal possano essere, in termini di formula, dei validissimi dupe dei miei adorati smalti Essie. Ovviamente, sia dell'uno che dell'altro brand, non ne possiedo così tanti da mettermi a fare la caccia al dupe perfetto in termini di tonalità ma vi posso garantire che facilità di applicazione, intensità del colore e durata sono pressoché identiche. Anzi, se dovessi trovare un vincitore, sceglierei L'Oréal per il pennellino ancora più spettacolare ed il prezzo ancora più accessibile. Ora non mi resta che provarne degli altri, cosa dite?